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Dimensione domestica

atto II°

Fondazione Achille Castiglioni

2017 Milano

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Achille e Pier Giacomo e una strana idea di arredamento

Progetto di ricostruzione ed inserimento all'interno degli spazi della Fondazione Achille Castiglioni dell'allestimento temporaneo realizzato dai fratelli A. e P.G. Castiglioni nel 1965 a Firenze in occasione della mostra "La casa Abitata".

A cura di: Beppe Finessi

Grafica di: Italo Lupi

Progettazione allestimento mostra e realizzazione ricostruzione: Marco Marzini 

Foto: Federico Ambrosi

Supporto e ricerca d'archivio: Giovanna Castiglioni e Antonella Gornati

Montaggio: Daniele Pasta

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courtesy of Fondazione Achille Castiglioni

 allestimento originale  

 grafica di Italo Lupi  

DIMENSIONE DOMESTICA

Achille e Pier Giacomo Castiglioni

e una strana idea di arredamento

Atto II

Una posizione originale, all’interno della grande storia dell’arredamento,

è rappresentata dall’opera di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, straordinari progettisti noti soprattutto per gli oggetti a uso domestico, ambito che insieme ai funambolici allestimenti rappresenta al meglio la straordinaria portata della loro azione progettuale. Ma ci sono stati alcuni precisi momenti in cui la loro creatività e la loro curiosità si sono riversate anche in originali progetti di arredamento, molto differenti dalla cultura architettonica del periodo storico di riferimento. Momenti attraverso i quali i Castiglioni, oltre ai singoli oggetti, hanno messo in gioco ancor prima una chiara idea sull’abitare: divertendosi e spiazzandoci, e stabilendo inediti primati anche su un territorio complesso come quello degli interni domestici. Idee sull’abitare provate in tre occasioni speciali, nel contesto di mostre collettive dove, insieme a molti altri progettisti, il ”team” di lavoro degli impareggiabili fratelli Castiglioni aveva immaginato ambienti incredibilmente originali, che nel corso del tempo hanno assunto un significato e un’importanza oggi riconosciuta ed acquisita. Stanze e ambienti che esprimono una domesticità intensa, fresca e non allineata, ricca di intuizioni e invenzioni, di suggestioni e proposte evidentemente innovative.

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La ricostruzione filologica che viene presentata quest’anno riguarda l’ambiente a suo tempo realizzato per la mostra “La casa abitata”a Palazzo Strozzi (Firenze, 1965), dove insieme ad altri14 progettisti (da Edoardo Gellner a Gregotti Meneghetti Stoppino, da Vico Magistretti ad Angelo Mangiarotti, da Luigi Moretti a Leonardo Ricci, da Leonardo Savioli a Ettore Sottsass a Marco Zanuso) si cimentano anche Achille e Pier Giacomo Castiglioni, nel dare forme inedite alle nuove esigenze dell’abitare, con un “Ambiente arredato per il pranzo”, dove una stanza rettangolare con una tavola non completamente apparecchiata, in un “appartamento volutamente non caratterizzato da una precisa classificazione sociale”, suggerisce un’idea di libertà comportamentale e ancor prima d’uso.

Una proposta dove sono i singoli oggetti, nel loro insieme, a suggerire un’ipotesi non borghese dell’abitare, attraverso presenze che si possono spostare (come il celebre contenitore mobile “Rampa” su ruote) e ricomporre a piacere nello spazio. Un ambiente ancora una volta fatto per frammenti, attraverso l’accostamento – misurato colto accelerato – di singoli oggetti ed elementi d’arredo che proprio nel loro insieme, e nelle rispettive posizioni reciproche, determinano e suggeriscono una proposta per l’abitare contemporaneo. Una strana idea di arredamento, affidata alla sommatoria – intelligente controllata accelerata – di singoli oggetti, e allo spazio immaginato tra loro, continuamente da reinventare.

Un’idea originale di “Dimensione Domestica” che realmente non ha eguali nella storia dell’arredamento e del design, che già Achille Castiglioni aveva ripreso e mostrato negli anni Novanta, e che oggi viene riproposta e ricostruita all’interno della Fondazione Achille Castiglioni, dove magicamente conviverà con lo spazio dove i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni avevano sempre lavorato, sognando divertiti un altro mondo, più scanzonato e meno ingessato, e certamente più libero.

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Beppe Finessi

Ogni tavolo con una tovaglia è una capanna.​

Una piccola casa che dura il tempo d'una cena.

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Ingresso alla mostra